ERACLE, IL CINGHIALE E LE CLASSI di Gaetano Dini

Mitologia dei Greci:
Eracle, il Cinghiale e le classi sacerdotale e guerriera

Durante la caccia al Cinghiale Erimanzio, la sua Quarta Fatica, Eracle viene ospitato dal Centauro Folo nella sua grotta.
Folo era figlio del dio Sileno e di una ninfa dei boschi. Offrì all’eroe carne cotta, per lui invece carne cruda. Ma non gli offrì il vino, anche se ce n’era una giara intera.
Quel vino lo aveva lasciato nella grotta il dio Dioniso, quattro generazioni prima della loro.
Alla fine sotto le insistenze di Eracle, Folo aprì la giara e versò il vino.

Il solo profumo richiamò gli altri Centauri. Questi assalirono Eracle, che si difese ferendone e uccidendone molti.
I Centauri superstiti si rifugiarono a Malea, zona del Peloponneso, presso il loro re Chirone, centauro nobile e saggio. Eracle li inseguì continuando la battaglia. 

Una sua freccia avvelenata col sangue dell’Idra di Lerna si conficcò nel ginocchi di Chirone.
L’Idra di Lerna era un serpente a nove teste che aveva respiro, sangue e perfino le orme velenosi; era stato ucciso da Eracle nella sua seconda fatica.
Chirone era figlio del titano Crono e dell’oceanina Filira. Esperto nelle scienze e in medicina, era il più saggio e benevolo tra i Centauri. Ebbe per allievi numerosi Eroi, Eracle stesso, Aiace, Achille, Asclepio, Enea, Giasone, Teseo.

Il centauro Chirone non poteva morire, essendo immortale; una versione del mito racconta che egli decise di morire lo stesso essendo stanco della propria lunga vita.
Un’altra versione racconta che fu il titano Prometeo, l’amico degli uomini, l’inviso agli dei, a proporre a Zeus che Chirone perdesse la sua immortalità a favore del titano stesso cui era stata tolta per punizione divina.
Zeus accettò e Chirone morì.
I Centauri superstiti fuggirono e furono accolti a Eleusi da Poseidone, dio del mare, che li nascose in una grotta.

Il Cinghiale era un animale totemico sacro alla Luna di cui ricordava la mezzaluna con le proprie zanne ricurve.
Sileno, il padre di Folo, era un dio minore, rustico e agreste, dio del vino e dell’ubriachezza e antecedente a Dioniso. 
Disprezzava i beni terreni, era saggio e aveva il dono della divinazione.
Erano quindi, Folo e Chirone, i due i Centauri più nobili tra tutti, figli di dei.

Nell’immagine sotto,
Eracle e il Cinghiale Erimanto
di Francisco de Zurbaran (1598-1664), Madrid, Museo del Prado

Poseidone era il dio olimpico del mare, figlio di Crono e di sua sorella Rea. Suo simbolo è il tridente. Gli animali a lui sacri erano il cavallo, creato dal dio dalle onde del mare, il toro e il delfino.
Eleusi era un’antica città-stato dell’Attica entrata poi nell’orbita di Atene. 
La città aveva un tempio dedicato a Demetra nel quale si svolgevano i riti iniziatici dei Misteri Eleusini collegati inizialmente ai cicli annuali dell’agricoltura.
Pesefone, rapita alla madre Demetra da Ade, dio dell’Oltretomba, con il suo ritorno dagli inferi sulla terra per sei mesi l’anno in primavera ed estate, simboleggia esotericamente la perdita del sapere dell’uomo con la discesa di Proserpina nell’Ade, la ricerca del sapere e la sua conquista con il ritorno della dea sulla terra, sapere che si perfeziona con il ricongiungimento della figlia con la madre.

Dioniso (il Bacco romano) è dio della vite, del vino, dell’ubriachezza e del suo delirio mistico. In origine era un dio arcaico della vegetazione, della linfa vitale delle piante. Come dio dell’estasi rappresenta l’ebbrezza e la liberazione dei sensi dall’umano al sovrumano.
Dioniso rappresentò anche l’essenza del creato nel suo selvaggio fluire, l’irruzione spirituale della Zoè che è l’esistenza intesa come corrente di vita continua comune a tutti gli esseri viventi.
Dioniso è dio ibrido maschile e femminile. Rappresenta la scintilla istintuale umana che può affiorare improvvisamente anche negli uomini civilizzati se la stessa non viene elaborata correttamente.

I Centauri erano esseri mitologici nati dall’unione di Issione re dei Lapiti popolo leggendario della Tessaglia con Nefele, donna creata da Zeus da una nuvola. Dalla loro unione nacque Centauro, essere deforme che si accoppiò con le giumente del Monte Pelìa in Tessaglia, dando origine a creature ibride metà uomini e metà cavalli. I Centauri vengono descritti dal carattere irascibile, selvaggio, rozzo, violento, incapaci di reggere il vino. Sono armati di clava e di arco.

Il Cinghiale nella tradizione iperborea rappresenta l’autorità spirituale sacerdotale.
Eracle, l’Ercole latino era un semidio, figlio di Zeus e della nobile umana Alcmena.
Eracle apparteneva alla stirpe degli Eroi, successiva a quella degli uomini dell’Età del Bronzo e precedente quella degli uomini dell’Età del Ferro.
La cattura del cinghiale Erimanzio simboleggia esotericamente la conquista del potere 
da parte della casta dei Guerrieri, cui la stirpe degli Eroi apparteneva a scapito della casta sacerdotale.
La lotta per il passaggio di potere era iniziata già con gli uomini dell’Età del Bronzo.

Gli Eroi greci erano uomini nobili dediti alle armi ed all’azione, alcuni erano figli di re.
Ad uno di loro peraltro di natura per metà divina fu affidato il compito di defenestrare dal suo potere la classe sacerdotale.
Eracle durante la caccia fu ospite nella grotta del centauro Folo.
Folo durante il pasto offerto ad Eracle si ciba di carne cruda a testimonianza della sua appartenenza spirituale ad un’epoca passata tendente al sovrumano. Carne cotta invece per Eracle, a testimonianza che la sua era ormai una generazione abituata alle comodità umane.

Il vino in giara che chiedeva di bere Eracle e che Folo era riluttante ad offrire aspettava di essere consumato da ben quattro generazioni prima. Era stato donato dal dio Dioniso che sapeva della futura conquista del potere da parte dei Guerrieri.
Richiamati dal profumo del vino arrivarono a torme gli altri Centauri per impedire che fosse bevuto. Quel vino era custodito e protetto dalla forza di un dio, era il nettare che rappresentava il potere, la natura come Zoè, forza biologica e prorompente del vivere, detenuto questo ancora per poco dai Sacerdoti e in seguito conquistato dagli Eroi.
Ci fu quindi battaglia tra Eracle e i Centauri.

Questi, essendo umani ed equini insieme, rappresentavano metafisicamente forze “diversamente umane” a disposizione della classe sacerdotale, forze che si opponevano alla conquista del potere da parte degli Eroi/Guerrieri.
La battaglia tra Eracle e i Centauri significa allegoricamente che la classe sacerdotale oppose storicamente resistenza a quella guerriera prima di cederle il potere.
Alla fine i Centauri vennero sconfitti e morì anche Chirone. Prometeo, il titano difensore degli uomini, favorendo la morte di Chirone esotericamente agevola la scomparsa di dimensioni superiori a favore di quelle inferiori, prettamente umane.  Ciò significa che forze sovrumane di antecedente lignaggio smisero di esercitare la propria influenza benefica alleandosi a forze umane nel passaggio di potere dalla classe sacerdotale a quella guerriera.

Nell’immagine a lato,
Prometeo di Gustave Moreau (1826-1898)

Eracle in qualche modo eluse Folo come protettore del vino sacro ed uccise accidentalmente Chirone. Eliminare i due Centauri più nobili e saggi da parte di Eracle, significa metafisicamente che le forze più potenti alleate alla classe sacerdotale erano state sconfitte da parte della classe guerriera.
Le figure di Chirone e Folo rappresentano infatti allegoricamente quel settore sacerdotale illuminato che fungeva da mediatore equilibrato tra una classe guerriera scalpitante e agognante il potere e una classe sacerdotale che ancora lo deteneva ed era riluttante a cederlo.

Scomparsi Chirone e Folo, scomparsa cioè l’azione mediatrice e illuminata di un certo settore sacerdotale, gli Eroi/Guerrieri si impossessarono del potere, simboleggiato ciò dalla cattura del cinghiale Erimanzio da parte di Eracle.
I centauri superstiti furono aiutati dal dio olimpico Poseidone, che li nascose in una grotta vicino a Eleusi nel cui tempio si svolgevano oscuri Misteri ai più, quelli Eleusini.
L’episodio mitico simboleggia che la conoscenza superiore detenuta dai Sacerdoti non venne dispersa, ma convogliata in riti iniziatici ermetici.
Che i templi cittadini, quelli della religione pubblica e popolare ora sotto il controllo dei Guerrieri (casta spiritualmente meno dotata) svolgessero pure i loro riti exoterici.
La linfa pregiata della vera conoscenza esoterica sacerdotale, ereditata questa da epoche anteriori, era stata preziosamente preservata confluendo nel Misteri di Eleusi.

Autore: Gaetano Dini
Messo on line in data: Luglio 2022