LO SCARABOCCHIO di Marisa Paschero

Lo scarabocchio di MARISA PASCHERO
Edizioni Amrita, 2018, 140 pagine, illustrato in B/N, Euro 15,50
www.amrita-edizioni.com

 

Avete mai provato a essere al telefono in attesa di parlare con un ufficio pubblico, armati di molta pazienza e di una penna per prendere appunti, con come unica compagnia una insulsa musichetta che si ripete all’infinito?
Oppure ad ascoltare una conferenza talmente noiosa da farvi venir voglia di scappare, ma alla quale siete comunque obbligati ad assistere?
O impegnati in un tema su cui non avete nessuna idea, mentre vi limitate a fissare il foglio bianco aspettando speranzosi l’ispirazione?
Alzi la mano chi non ha acchiappato la penna e cominciato a scarabocchiare un foglio

!
I disegnini rilassano, fanno passare il tempo in maniera creativa, tengono le mani impegnate e sono anche divertenti.
Ma vi siete mai chiesti che cosa significano?
Se lo è chiesto anche Marisa Paschero, esperta di grafologia e grafoterapia: ed ecco questo libro, Lo scarabocchio, che come sottotitolo ha “Il tratto d’unione fra noi e il nostro inconscio”.
E davvero quei segni grafici, in alcuni casi ghirigori buttati lì in qualche modo, in altri talentuosi disegni, in altri ancora addirittura piccole opere d’arte, dicono qualcosa su come siamo dentro, tanto che sono stati perfino ideati dei test psicologici a base di scarabocchi in modo che ciascuno possa indagare sul “messaggio profondo e autentico del suo stato d’animo che si esprime in forma simbolica”.

Perché uno fa spirali, l’altro faccine, alberi, animali, figure geometriche?
Perché uno riempie i fogli con la propria firma scritta a caratteri cubitali?
I cuoricini piacciono solo alle adolescenti innamorate?
Chi disegna castelli è un megalomane che si crede un re?
Chi preferisce le maschere è un tipo falso di cui non è opportuno fidarsi?
Quali scarabocchi esprimono allegria, quali sofferenza?
Si può capire il tipo di sessualità dagli scarabocchi
A queste domande risponde l’Autrice, con una lunga e ricchissima carrellata di esempi dimostrativi, tra cui alcuni di autori eccellenti.

Scarabocchiava Fellini (celeberrimi gli schizzi dei personaggi del film Amarcord, in cui fissò le caratteristiche fisiche che poi gli permisero di scegliere gli attori giusti), scarabocchiavano il poeta Guido Gozzano, Pablo Picasso e John Lennon (facendo la propria spiritosa caricatura). Alcuni avevano l’abitudine di unire alla firma il proprio autoritratto, come Pasolini, Johnny Depp, Mark Twain e Giacomo Puccini, mentre il regista Luc Besson abbozzava lo scarabocchio di un delfino sopra il proprio nome.
Victor Hugo, nel periodo in cui si dedicò allo spiritismo, scarabocchiava figure molto simili a ectoplasmi. Herman Hesse disegnava uccelli mentre scriveva le sue opere. E non si possono dimenticare le magnifiche figure con cui Leonardo da Vinci arricchiva i suoi studi.

Un capitolo è riservato al test dello scarabocchio, che ciascuno potrà fare e tentare di interpretare da sé (mi raccomando, senza barare sbirciando prima i significati); un altro agli scarabocchi colorati. Ci sono poi gli scarabocchi diventati un logo, come il profilo inconfondibile di Alfred Hitchcock, la testa di Topolino di Walt Disney e la testina baffuta di Charlie Chaplin completa di bastone e scarponcini; le firme-scarabocchio del tutto incomprensibili, ma molto fantasiose; i doodle, che sono più arte grafica che semplice scarabocchio; e infine gli scarabocchi dei bambini, seguiti con particolare attenzione dagli psicologi infantili per l’individuazione del tipo di intelligenza del bambino.

Un libro di grande interesse, scritto molto bene e di facile lettura, talmente divertente, coinvolgente e piacevole che si rischia di dimenticare quello che c’è dietro: una approfondita analisi grafologica (e psicologica) che l’Autrice fa del carattere degli scarabocchiatori, occasionali o compulsivi che siano. Non perdetelo! (Recensione di Devon Scott)

 

Marisa Paschero vive a Torino e si occupa di Grafologia da oltre vent’anni, con particolare interesse per il linguaggio dei simboli. Tiene corsi, conferenze e seminari di Grafologia tradizionale e Planetaria, adottando di preferenza il metodo francese. Laureata in Lettere, consulente per l’età evolutiva e specializzata in tecnica peritale, ha arricchito il suo percorso attraverso un approfondito lavoro sulle difficoltà scrittorie, sia dei bambini che degli adulti.
Oltre a Lo scarabocchio ha pubblicato anche Grafologia e Grafoterapia (Edizioni Mediterranee), una guida semplice e intuitiva per chi si accosta alla Grafologia per la prima volta, ma anche per chi già ne conosce il linguaggio e desidera risalire rapidamente alla tipologia che permette di ottenere la migliore interpretazione psicologica.

Per conoscerla meglio, leggete la sua intervista.

 

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