NEBULAR di Antonio Messina
Nebular di ANTONIO MESSINA
Edizioni Il Foglio Letterario, Piombino, 2011, 242 pagine, Euro 14,00
www.ilfoglioletterario.it
Cosa sta succedendo a Nebular?
Un mondo pacifico e bellissimo, dove tutti vivevano in pace, è stato sconvolto da qualcosa di inaspettato: nella città di Naiad qualcuno ha ordinato un colossale rogo di libri.
Uno spettacolo terribile, “pagine svolazzanti nel cielo invernale“, il fumo acre, il terrore di coloro che, dopo aver incautamente cercato di salvare qualche libro, erano costretti a fuggire inseguiti dalle guardie.
E poi perché?
Sadira non sa proprio spiegarselo, ma è felice di essere stata aiutata da Guillem a scappare via da tutta quella violenza.
Quando i Simin erano arrivati (forse da un pianeta lontano, si diceva…), pensavano davvero che i libri avrebbero aiutato gli abitanti di Nebular: dopotutto portavano il sapere, la cosa più importante.
Ma il Potere di Nebular non poteva accettare che le idee di giustizia sociale, di libertà, di tolleranza fossero diffuse. Non poteva, per la sua stessa sopravvivenza. Perché a Nebular il Potere era rappresentato dai sacerdoti.
Un potere assoluto, basato sull’ignoranza e sull’acquiescenza, oltre che sulle armate del generale Abasi… beh, forse Nebular non era un mondo poi così bello e pacifico e i Simin non erano gli eretici pericolosi da eliminare che i Sacerdoti volevano far credere.
Con Nebular conosciamo un altro dei “mondi fantastici” di Antonio Messina, in cui si ritrovano tutti i temi che gli sono cari, dallo scempio ambientale, dettato dall’avidità e dall’incuria, alla brama di potere, dalle manipolazioni mentali alla violenza sui deboli, dalla ricerca di un nuovo mondo migliore alla delusione dolorosa dello scoprire che la natura umana non cambia col cambiare dei luoghi.
Ed è sempre presente la nostalgia per la propria terra d’origine lontana, che si ritrova nelle parole di uno dei personaggi, che hanno il ritmo di una poesia:
“Io… io vorrei morire qui, a pochi passi dall’acropoli,
in questo fazzoletto di terra battuto dai venti
e poter germogliare tra la foschia del mattino…“
Sono mondi da cui si vorrebbe fuggire, se non ci accorgessimo che ci viviamo dentro e non c’è alternativa possibile, se non quella che propone l’Autore: il sogno, che deve restare vivo nonostante tutto, perché “morto il sogno, muore anche il sognatore” e questo proprio non ce lo possiamo permettere (Recensione di Devon Scott).
Antonio Messina è nato a Partanna e vive a Padova. Ha pubblicato nel 2003 il fantasy L’assurdo respiro delle cose tremule, opera che ha riscosso un buon successo di critica e di pubblico. Nel 2006 è uscito con La Memoria dell’Acqua per le Edizioni Il Foglio, nel 2007 con Le vele di Astrabat e nel 2009 con Ofelia e la luna di paglia, sempre con lo stesso editore. Nel 2008 ha pubblicato la raccolta di poesie Dissolvenze., nel 2011 Nebular.
Suoi racconti sono stati pubblicati sulle riviste cartacee Progetto Babele (Modena), Tam Tam (Roma), Gemellae (Sardegna) e su riviste internazionali: Casa da Cultura (Portogallo) e Isla Negra. Sue liriche sono state pubblicate in antologie poetiche, tra cui I Segreti di Pulcinella, Parole d’Amore (Giulio Perrone editore-Roma), nella Sezione poetica Biennale di Venezia 2005. Inoltre i racconti La Marea e L’ombra nella Bottiglia sono visibili sui migliori portali di letteratura (e anche su Spaziofatato).
Per informazioni www.antoniomessina.com