ADAMO: IL PRIMO UOMO di Gaetano Dini
Esoterismo della Bibbia: Adamo. Chi era costui?
Adam in lingua semitica significa Rosso, dal colore rosso. Il rosso è il colore dell’argilla.
Adamo che viene plasmato dalla terra dal “Vasaio divino”, è un classico da sempre. Inoltre Dam significa sangue, liquido corporeo che ha il colore rosso.
Da Adam deriva il termine Adamah che, sempre in lingua semitica, significa Terra.
Questo collegamento etimologico è analogo a quello in lingua latina tra Homo ed Humus (Terra).
Accostando il racconto biblico della Genesi ai Cicli Cosmici della metafisica indù, Adamo potrebbe essere considerato il Manu del passaggio tra il 6° e 7° Manvantara, ma lì come Manu abbiamo comodamente a disposizione Noè con il suo Diluvio Universale.
Ma l’Adamo biblico non è il primo uomo comparso sulla terra in quanto preceduto dall’Uomo plasmato da Dio con polvere del suolo e soffio divino nelle sue narici e posto in Eden.
Nell’immagine sotto,
Storie della Genesi. “La creazione di Adamo” di Michelangelo Buonarroti (1475-1564).
Palazzi Vaticani, Roma
Questo primo Uomo biblico è l’analogo dell’Ermafrodita primordiale platonico. Da questo primo Uomo biblico il Signore trasse, scindendolo, Adamo ed Eva. Quindi questo Uomo primordiale possiamo considerarlo metafisicamente il Manu del 1° Manvantara indù.
Adamo compagno di Eva può invece essere considerato il Manu del 2° Manvantara indù. L’Adamo cacciato con la sua compagna dall’Eden si può considerare il Manu del 3° Manvantara indù.
Ad ogni successivo Manu corrisponde un tipo di umanità specifica.
Nel 26° Canto del Paradiso Dante incontra Adamo. Le seguenti cronologie citate dal Poeta sono quelle attinte dalla metafisica medievale, sapienza rivolta a pochi.
Adamo racconta a Dante di essere rimasto nel Limbo per 4.302 anni dopo la propria dipartita, poi di essere stato trasportato da Cristo in Paradiso.
Noi ci chiediamo: la suddetta cronologia deve essere fatta iniziare dall’anno Zero (0), data convenzionale di nascita di Gesù, o dall’anno della sua morte in croce, fissata convenzionalmente al trentatreesimo?
In giro non c’è traccia né di domanda né di risposta a questo.
Adamo dice inoltre a Dante che la sua vita terrena è durata 930 anni.
Dante inizia il suo viaggio con la Divina Commedia nell’anno 1300 e lo conclude nel 1321, anno della sua morte.
La critica dantesca ufficiale risolve tutti questi periodi sommando ai 930 anni di vita di Adamo i 4.302 anni passati da lui nel Limbo ed i 1.300 anni trascorsi dalla nascita di Cristo all’inizio della composizione della Divina Commedia. La somma di 930 + 4.302 + 1.300 dà 6.532 anni.
Questo dalla critica ufficiale dantesca è ritenuto, a nostro parere in maniera abbastanza cervellotica, il periodo trascorso dall’origine del mondo all’inizio della composizione del Poema dantesco.
Queste in ogni caso sono le cifre relative ad Adamo considerato come primo uomo comparso sulla terra e Manu del 1° Manvantara indù. Se invece, come facciamo noi, consideriamo l’Adamo edenico come il Manu del 2° Manvantara indù, alla cifra di 6.532 anni va aggiunta quella corrispondente alla durata del 1° Manvantara che è sempre, come per ciascun Manvantar, di 64.800 anni. Quindi 6.532 + 64.800 = 71.332 anni.
Dante in questo suo passo del Paradiso cita solo i 4.302 e i 930 anni, senza procedere a nessuna somma matematica e considerazione. Somme di cifre queste compiute dalla critica ufficiale e da noi, inutili e fuorvianti e che portano a un bel niente. Ha fatto bene Dante a non svolgerle.
Autore: Gaetano Dini
Messo on line in data: Aprile 2023