EDITORI FAI-DA-TE di Redazione

E’ possibile cavarsela da soli, senza un editore o addirittura diventando editore, auto-prodursi un libro e promuoverlo trasformandosi nell’Ufficio Stampa di se stessi?
Scrivere un libro costa la fatica, e il piacere, che tutti conosciamo.
Pubblicarlo, da sé o con un editore, può essere più o meno complicato.
Venderlo è, in assoluto, la cosa più difficile. Per chiunque.

 

Faccio tutto io!

Se siete proprio disperati, esasperati, stanchi di girare da una casa editrice all’altra senza cavare un ragno dal buco, se siete allergici agli agenti letterari e non avete soldi per farvi pubblicare a pagamento, vi resta una sola soluzione: improvvisarvi editori di voi stessi.
Questa, naturalmente, è la soluzione più dura: siete certi di volerla davvero scegliere?
Per un autore alle prime armi improvvisarsi anche editore, sempre alle prime armi, può rivelarsi un’esperienza traumatica. Infatti uno scrittore sotto contratto con una casa editrice se ne può andare in vacanza ai Tropici, può starsene in poltrona a dormire sugli allori o cominciare a scrivere un nuovo libro, dato che l’editore si fa carico di tutto, dalla stampa alla distribuzione, anche se i piccoli editori di solito si accordano con gli autori per un piano promozionale (dalle copie per recensione da inviare ai giornali alle presentazioni nei centri culturali e nelle librerie).
Il povero scrittore-editore fai–da–te deve invece occuparsi di persona di ogni problema, rischiando di esserne sommerso. Potete diventare un vero editore, oppure semplicemente andare da un tipografo o in un service letterario (book on demand), e far stampare il vostro libro. A voi la scelta.

Diventare editore

In Italia la stragrande maggioranza delle case editrici è composta da ditte individuali e società di persone (in nome collettivo o in accomandita semplice). Questo è dovuto a un fatto molto banale: per questi tipi di società sono richiesti investimenti minimi di denaro e adempimenti burocratici molto semplici rispetto ad altre forme.
Ovviamente queste vanno bene per piccoli editori, con un modestissimo giro d’affari e poco propensi al rischio, e sono anche le forme scelte da editori che pubblicano solo se stessi. Case editrici medio–grandi scelgono abitualmente le società di capitali.
Se vagheggiate di fare l’editore per trovare uno sbocco per i vostri libri, prima leggetevi con grande attenzione questi indispensabili libri:

Come si fa l’editore di Settimio Paolo Cavalli, editrice Bibliografica, Milano; è la Bibbia dell’editore e anche una lettura consigliata agli scrittori, almeno si fanno un’idea.
Codice dell’editore di Achille Ormezzano, della stessa editrice; una raccolta di leggi per chiarirsi le idee di fronte ai molti dubbi.
Editoria. Guida per chi vuol pubblicare di Alessandro Gusmano, editrice Zanichelli, Bologna; consigli pratici e anche un po’ di grammatica…
I mestieri del libro di Oliviero Ponte di Pino, editrice Tea, Milano; un libro ottimo che vi dice tutto quello che dovete sapere per pubblicare e vendere un libro.
Farsi un libro. Propedeutica dell’autoproduzione: orientamenti e spunti per un’impresa consapevole. O per una serena rinuncia di Angiolo Bandinelli, Giovanni Lussu e Roberto Iacobelli, editrice Nuovi Equilibri. Un aiuto da uno scrittore, da un grafico e da uno stampatore, con tanti consigli pratici.

Se poi non ve la sentirete di compiere il passo di diventare editori (piuttosto radicale e con tutte le incognite dell’imprenditoria), un buon tipografo o un service letterario faranno al caso vostro.

Farsi stampare dal tipografo

Scegliete con oculatezza il tipografo, che non deve essere il signore che stampa solo biglietti da visita, menù per ristoranti e partecipazioni, ma qualcuno con esperienze di fotocomposizione e grafica ben più complesse. Chiedetegli di mostrarvi qualche esempio dei libri che ha già stampato, per farvi un’idea di come sarà il vostro, e fatevi fare un preventivo da più tipografi. Se diventerà il vostro stampatore, sulla copertina del libro dovrà comparire il nome della tipografia dove di solito si mette il nome dell’editore.
Se la vostra opera dovrà vivere una breve vita come regalo per parenti e amici, potete scegliere poche copie con una rilegatura prestigiosa, cartonata o addirittura telata (molto dispendiosa); se invece avete ambizioni più vaste sarà meglio una copertina in brossura, per stampare più copie spendendo di meno.
Chi ha scritto col computer presenterà un CD o un DVD; il testo deve essere suddiviso in parti, capitoli, paragrafi, tutti con titoli ben evidenziati per distinguere ogni pezzo dall’altro. Il testo deve essere stato prima esaminato con pazienza da certosino per individuare ogni errore (di battitura, di grammatica, ecc.) e anche per vedere se quello che si è detto fila logicamente. Fate attenzione a questo passaggio, perché una ulteriore revisione da parte di chi dovrà stamparvi farà alzare i prezzi. Anche aver scritto con la macchina per scrivere (o, peggio ancora, a mano) e non col computer comporta una spesa elevata in più, per mettere la vostra opera in formato digitale.
Il testo, nelle mani del foto–compositore, diventerà la prima bozza stampata del libro, con l’aspetto che avrà una volta stampato in forma definitiva. Chi si occuperà del vostro libro vi consiglierà i caratteri, il corpo, la spaziatura dei fogli ed il formato, oltre al tipo di carta. E ricordate che la prima promozione verrà fatta dall’aspetto esteriore del libro, dalla copertina e dall’immagine che vi comparirà, più o meno accattivante.

Il service letterario

Discorso diverso è il service per scrittori. Si tratta di un servizio più completo, innovativo, che usa la stampa in digitale, tiene i costi abbastanza bassi, funziona anche come casa editrice, vi mette il codice ISBN, vi fa scegliere la tipologia del libro, personalizzandolo a seconda dei vostri gusti. Inoltre, cosa importantissima, vi permette di restare assoluti padroni dei vostri diritti d’autore.

Vendere il proprio libro

Per quel che riguarda la distribuzione e la promozione, problemi di tutti gli scrittori e di tutti gli editori, armatevi di coraggio e faccia tosta: prendete contatto con le maggiori agenzie di distribuzione e negoziate, con lo spirito e l’insistenza di un mercante levantino, perché il vostro libro sia presentato nelle più importanti librerie italiane.
Tenete presente che i distributori prendono il 50–60% del prezzo di copertina, mentre i librai si fanno fare uno sconto del 30–40%: pensateci e, se è il caso, preferite la distribuzione on line. E tempestate giornali, riviste, radio e televisioni di tutta Italia con le segnalazioni del vostro libro.
Non ottenete niente? Allora mettetevi a vendere voi stessi il vostro libro.
Prendete contatto con centri culturali, biblioteche, aziende di promozione turistica e organizzate serate di presentazione del libro con annessa conferenza–dibattito e, si spera, vendita ai presenti di copie del vostro libro.
In parole povere, dovete trasformarvi nell’editore, nell’ufficio stampa, nell’agente letterario, nell’editor e talvolta perfino nel libraio di voi stessi, tutto in una volta: lavoro lungo, paziente, difficile e ingrato.
Ma se siete arrivati fin qui, perché non tentare?