ERBE MAGICHE: L’ISSOPO di Katia
Il mio sguardo si perde nell’immensità del creato, e nel meraviglioso spettacolo delle cime baciate dalle tonalità rosa del “Baitone”, che potete vedere qui sotto, il mio cuore si abbandona nei batuffoli di nuvole di un tenue scarlatto, intrufolate quasi furtivamente tra le rocce e nelle valli dei monti Pornina e Plazza, dove la vegetazione rigogliosa esplode di un verde intenso.
Il mio respiro si riempie di gratitudine, e si calma, lasciando le quiete invadere ogni parte del mio essere; poi… il mio sguardo indagatore, si perde tra fili e ciuffi d’erba alla ricerca delle infiorescenze blu–viola dell’Issopo; pianticella semplice, ma ricca di proprietà curative e magiche.
Erba solare, l’issopo è governato dal pianeta Giove e dal misterioso e romantico astro, la luna. Nell’etimologia il termine Issopo viene riportato dal latino hyssōpu (m), la copiatura dal greco hyssopos, di origine ebrea o meglio siriaca. Anticamente veniva usata nei rituali di purificazione di grave entità: si bruciava l’Issopo per preparare l’acqua lustrale, poi con il legno di cedro e ciuffi d’Issopo si preparava aspersorio per le liturgie.
Il modesto fiore dell’issopo con le sue tante proprietà magico – curative simboleggia l’umiltà, in opposizione al legno pregiato e profumato del cedro, simboleggiante la superbia e la ricchezza.
Gli Ebrei la consideravano un’erba santa; nei testi liturgici, ricchi d’allegorie, questo fiore viene menzionato in più punti; la diffusione del suo termine si è tenuto indubbiamente all’uso della Bibbia:
Preghiera di David penitente
“Purificami con Issopo e sarò mondato; lavami e sarò più bianco della neve”. Salmi 50,9; sempre nell’antico testamento troviamo (Levitico, 14.1):
“Il Signore disse a Mose: Questa è la legge da applicare per il lebbroso per il giorno della sua purificazione. Egli sarà condotto dal sacerdote uscirà dall’accampamento e lo esaminerà; se riscontrerà che la piaga della lebbra è guarita nel lebbroso, ordinerà che si prendano, per la persona da purificare, due uccelli vivi, mondi, legno di cedro, panno scarlatto e Issopo”.
Le donne ebree utilizzavano l’Issopo per purificarsi da tutte le ascendenze avverse, e nella speranza di trovare un vero amore si detergevano con l’acqua arricchita con infiorescenze di Issopo; inoltre preparavano un talismano: un sacchetto per l’amore e per il matrimonio, fatto mettendo in un quadratino di stoffa azzurra la buccia seccata di un arancio, chiodi di garofano, fiori d’arancio, issopo.
Gli antichi Romani usavano questa pianta per proteggersi dalle contaminazioni dei morbi, inoltre era usato per depurare Chiese e le case degli afflitti, anche nei lebbrosari si appendevano ciuffi d’Issopo e si aspergeva l’acqua lustrale per la guarigione degli ammalati.
Questa usanza molto antica fu poi utilizzata anche nel Medio Evo, questa erba si spargeva sul pavimento assieme al rosmarino e al timo per tener lontano le malattie contagiose, davanti alle porta di casa e alle finestre si agganciavano piccoli bouquet di queste erbe, per tener a bada i mali insidiosi.
Nei antichi scritti di Magia, troviamo vari rimedi prodigiosi; nel volume-raccolta Le arti magiche (ed. Del drago) ci sono alcuni rimedi singolari e questi due hanno rapito la mia curiosità.
La prima ricetta era usata dal tribunale dell’inquisizione, per obbligare la donna sotto accusa a confessare. Alquanto originale questo fatto, poiché gli inquisitori usavano la magia delle piante per contrastare le presunte streghe, le quali a loro volta, accusate di eresia, usavano le erbe per le guarigioni e le arti occulte…
Per obbligare una donna a confessare ciò che ha fatto, prendete 50g. di coriandolo, 100 di melissa, 45 di issopo, 45 di menta piperita, 100 di macis e 5 di cantaride. Pestate il tutto in un mortaio, poi unire un po’ d’olio, e segnate con questo preparato tre croci sotto il letto della donna. Poi fatela adagiare e incominciate ad interrogarla: ben presto ella non potrà fare a meno di dirvi ciò che ha fatto.
Ecco la seconda ricetta… sembra alquanto entusiasmante leggere il futuro, dipende poi se noi siamo coraggiosi abbastanza da affrontare quello che chiede la prescrizione, ma soprattutto pronti ad accogliere la vita futura in anticipo, o se meglio percorrere il nostro cammino con saggezza.
Per leggere il futuro. Secondo la “Cabbala caldea” preparate il seguente elisir: 10 grammi di cantaride, 10 di melissa, 7 di erodio, 8 di issopo, 10 di alisso odoroso, 16 di asfodelo, 10 di cardamomo, il tutto in un litro di alcool di sidro. Lasciate decantare per quaranta giorni e nel primo giorno di luna piena distillate, poi mettete sotto terra la bottiglia a mezzanotte in punto nel cimitero, presso una tomba fresca. Dissotterratela dopo quaranta giorni esatti pronunziando le parole:
“Magi faciunt miracula per privatos contractos”
e da quel momento quando berrete l’elisir avrete la facoltà di leggere il futuro.
Le antiche arti Magiche certo seducono e ci intrigano, ma vorrei portare l’attenzione alla tradizione erboristica popolare.
Come ho già citato prima, l’Issopo è menzionato nel vecchio testamento, ma sembra che, da alcune ricerche scientifiche, questa pianticella non fosse presente in Egitto in quel periodo, bensì fosse stata confusa con la maggiorana. Questa erba, appartenente alla famiglia delle labiate, in Europa è molto comune e diffusa, cresce spontanea in tutte le fasce, dai monti al mare, ama il terreno sassoso e soleggiato.
Viene anche messa a coltura nei giardini o negli orti, per le grandi qualità officinali, la Francia è l’Ungheria sono i coltivatori principali.
Curarsi con l’Issopo
Le virtù curative dell’issopo sono numerose: è ottimo come mucolitico, grazie al suo pregiato olio volatile. Con dei suffumigi, l’olio essenziale viene inspirato per placare tosse, molto utile per le malattie da raffreddamento.
Il vino di Issopo, realizzato con 50 grammi di sommità fiorite, un litro di vino e sottoposto a macerazione per una settimana, è un ottimo fluidificante, libera dal catarro le vie respiratorie.
Eccellente anche per le contusioni, con un infuso di 100 grammi d’issopo fiorito in un litro d’acqua, si possono fare degli impacchi per lenire la parte dolorante dell’ecchimosi o di una distorsione.
In aromaterapia l’impiego è vasto: buon stimolante per i nervi, placa gli stati d’ansia, lo stress emotivo ed è eccellente per la concentrazione; tonifica i muscoli, placa i dolori articolari da reumatismi, regola la pressione sanguigna.
Senza dubbio questa pianticella, così scarsamente conosciuta, è una panacea: anche le api sono attratte da questo fiore, dall’inflorescenza a spiga e dalla fragranza aromatica. Ecco un’altra ricetta utile ad azione sedativa antispasmodica e digestiva: la tintura di issopo, che si fa macerando per un mese in un litro di alcool puro 20 grammi di sommità fiorite di issopo, 20 di menta fresca, 20 di foglie di basilico, 20 di foglie di salvia e 20 di assenzio. Poi si filtra il composto spremendo accuratamente le erbe. Questa tintura va conservata in una bottiglia ben sigillata, messa a dimora in un luogo buio e fresco. In caso di bisogno, usare il preparato bevendolo in un po’ d’acqua, oppure ottimo come aromatizzante per tisane; questo rimedio oltre ad essere come citato un buon sedativo è ottimo anche per le affezioni delle vie respiratorie.
Autore: Katia
Messo on line in data: Settembre 2004
Il disegno è opera dell’Autrice.