IL MISTERO DEI NUMERI (PARTE PRIMA) di Kyon

Introduzione e generalità

I numeri hanno sempre esercitato un fascino misterico. Il loro significato, la scoperta delle diverse proprietà e la loro decifrazione hanno portato a sorprendenti risultati di congiunzione tra le fredde leggi matematiche e il mondo dell’esoterismo. Facendone anche valido strumento di interpretazione simbolica.

 

A – Essi Sono

Anche se è un titolo che più si addice ad un film horror, identifica perfettamente il concetto di cosa sono, in via esoterica, i Numeri.
Se i pitagorici li avevano eletti a diretta Manifestazione, espressione infallibile della Volontà divina, i cabalisti non erano discordi nel loro considerarli primeva Emanazione. I numeri, che quotidianamente consideriamo, vivificati dalla Sostanza e, proprio per questo, pura Essenza in quanto Numeri, ancor prima che essere quantità sono una qualità dell’essere.
I Numeri Sono in quanto tali. Indipendenti dal contesto e, cosa utilissima nella pratica esoterica (ovvero nel loro uso come strumenti interpretativi dei Simboli), indipendenti ed assoluti nel Contesto; prima forma di Emanazione, e, al contempo, primissima concretizzazione del manifesto, in quanto: In principio erat Verbum (Giovanni, 1,1).

Come la Cabala insegna, ad ogni lettera è associato un numero, ed anzi ogni lettera è in quanto Numero. Per quel che io posso Conoscere e Discernere (Princìpii Intelligentia, e quindi Aria così come il Verbo), i Numeri sono l’unica Essenza che, pur essendo Sostanza nel Piano Manifesto, non mutano sugli altri Piani.

 

Adimensionalità

In fisica esistono molte quantità che, come detto sopra, sono di fatto qualità in quanto adimensionali.
Non avere unità di misura significa, di fatto, il contemplarle tutte; essere adimensionali, allo stesso modo, implica sia la non-appartenenza che, invariabilmente ed in accordo con il Concetto esoterico esprimibile in più varianti (il simbolismo del Cerchio e del Centro, per esempio), la possibilità di infinita appartenenza.

 

B – I Numeri: come Emanazione e come Manifestazione

Pensare ai numeri fa venire spesso il mal di testa. Oltre che per problemi di apprendimento (per i più la matematica è una brutta bestia), anche nelle implicazioni di ciò che Sono.
Non a caso, i primissimi matematici erano, prima ancora che scienziati, filosofi. Non a caso, le menti più geniali nell’ambito delle scienze esatte erano folli (o considerate tali).
Una stretta relazione tra questi fatti e l’aspetto esoterico è data dal simbolismo del Matto, una delle carte più potenti dei Tarocchi; indubbiamente, una di quelle a più ampio spettro applicativo.

Torniamo a noi e al nostro pensare. Sopra ho usato più volte l’espressione “non a caso”. Ma, invero, proprio la Natura espressa dai (e -nei-, ovviamente) Numeri darebbe buoni motivi per pensare che, al pari del Concetto sopra nominato, il casuale ed il ponderato non siano altro che due aspetti dello stesso Concetto; che si può, perché no, chiamare Caos.
Pensiamo infatti alle proprietà dei numeri.
Per esempio, la caratteristica che hanno i multipli di 3, quella per cui la somma delle loro cifre è sempre divisibile per tre; oppure del 9, i cui multipli hanno cifre la cui somma dà invariabilmente il nove stesso. Si può certo pensare che siano proprietà che derivano dalla natura stessa dei numeri, per cui siano in un certo senso “casuali”. Ma, di queste e di tutte le altre, ivi comprese quelle complesse, per quanto cerchiamo di ridurre l’analisi di esse fino ai minimi termini, si giunge sempre e comunque alla risposta che meno risponde: “perchè è così”.
La natura dei numeri è diretta Emanazione, perchè essa è Natura; ancora una volta, in accordo con la Cabala, ci troviamo a vedere racchiuso nel guscio di un qualcosa che, per concretizzarsi, ha bisogno di sostanza, una Pura Essenza.

Allo stesso modo, appare chiaro che essi sono Manifestazione, perchè Princìpi regolatori di quello che nell’ambito del Libro si dice Creato.
Eppure, così come i numeri sono condivisi da diversi popoli, diverse nazioni, diversi ambiti culturali e, quando adimensionali, persino diversi universi, anche in questo caso hanno medesima Sostanza in ogni visione cosmogonica. Che si parli di Cicli, Piani, Giorni, Mondi, ogni Numero è primeva manifestazione di quel Principio che è anche Fine.

 

C – Numeri e teologia

Tutto ciò può portare a considerazioni diametralmente opposte.
Le visioni che principalmente si scontrano e alle quali, solitamente, i pagani fanno da interessati spettatori, sono quelle teo-creazionistiche e quelle ateistiche.
La prima schiera fonda le basi sul fatto scientifico a cui prima si accennava: in quanto incontestati regolatori, i numeri sono la più diretta manifestazione della presenza di un disegno all’interno del complesso meccanismo universale. Sono quindi stati decisi (emanati) da Dio.
I secondi, di contro, considerano i numeri come indiscutibili testimoni del fatto che esistono princìpi universali tali per cui, in totale assenza di una mente senziente, le leggi fisiche stesse (e quindi, ancora una volta, i numeri), portano comunque ad una serie di equilibri auto-mantenuti per via della natura stessa delle sue particelle e dei rapporti che hanno le une con le altre; inoltre, asseriscono, i numeri sono inventati dagli uomini ed è, per questo, assurdo andarvi poi a cercare un disegno divino, perchè mera speculazione teorica dell’uomo fatta da e per l’uomo stesso, al fine di schematizzare ciò che lo circonda.

 

Non tanto opposte

Per quel che mi riguarda, entrambe le concezioni contengono una parte di Verità. Che, mio malgrado, non dico nè spero di essere capace di poter vedere nella sua completezza; ma tuttavia da queste considerazioni sembra accordarsi più con il sistema Natura, comprensivo dei due punti di vista.
Non a caso sopra ho parlato dei Numeri nei due aspetti che dominano, Emanazione e Manifestazione; essi sono il tunnel che unisce i due Concetti e le loro derivazioni sclerotizzate, espresse sopra.
Si ha infatti che, ai primi, si potrebbe obiettare che comunque i numeri si ritrovano anche in stati casuali e caotici. Ai secondi, di contro, si può obiettare che il loro miscuglio casuale di leggi fisiche è tale solo in apparenza.
Tant’è che, ancora una volta, ci si ritrova fermi sul concetto di caos. La mia idea è che esso sia Caos, in altre parole il Caso: non si ha una vera distinzione tra ciò che è casuale e ciò che non lo è, ma esattamente come per la Natura dei Numeri, che un certo avvenimento, rapporto numerico, legge fisica o quant’altro sia casuale o meno non fa alcuna differenza, perchè comunque esso corrisponderà inevitabilmente a legge di Natura, in quanto, che noi siamo in grado di capirlo e comprenderne l’origine o meno, esso E’.

Al fatto poi che i numeri siano inventati dall’uomo, anche ciò non conta. Infatti, i numeri sono, come giustamente detto nell’ipotesi, una mera convenzione che consente di schematizzare la realtà; ma questa realtà (e queste realtà, costruendo così la Realtà), sarebbe comunque senza i nostri numeri; e nel suo essere, avrebbe comunque delle quantità-qualità, ritrovando ancora una volta i numeri, che a questo punto si identificano come Numeri.
Di nuovo, ci si ritrova alla considerazione di Pura Essenza: i numeri Sono, perché su ogni Piano sono Numeri.

 

Autore: Kyon
Messo on line in data: Luglio 2011