POESIE D’AMORE PER SAN VALENTINO di Redazione
POESIE D’AMORE
In occasione di San Valentino,
una selezione di poesie per tutti gli innamorati
CANTO D’AMORE DELLA DEA ISHTAR
Da Il poema di Ghilgamesh, Mesopotamia, 2000 a.C.
Vieni, Ghilgamesh, sii il mio consorte,
concedimi il tuo amore,
sii il mio sposo e la tua sposa sarò.
Farò attaccare per te
un carro di lapislazzuli e d’oro,
dalle ruote d’oro e dai corni di elettro.
Demoni della tempesta come muli vi aggiogherai,
nella fragranza dei cedri entrerai nella nostra casa.
Quando entrerai nella nostra casa,
la soglia ed il palco baceranno i tuoi piedi,
dinnanzi a te s’inchineranno re, signori e principi,
i frutti del monte e del piano ti porteranno in tributo.
IL PREMIO DEL VINCITORE
Da Il poema di Keret, Mesopotamia, 1000 a.C.
“Prendi argento, prendi oro,
possedimenti e schiavi!”
Ma egli manda indietro i messaggeri:
“Che bisogno ho io di argento e oro,
di possedimenti e schiavi?
Dammi quello che manca alla mia casa,
dammi la giovane Hurriya,
la più bella, la primogenita,
la cui grazia è simile a quella di Anat,
la cui bellezza è simile a quella di Astarte,
le cui pupille sono gemme di lapislazzuli,
le cui palpebre sono coppe di alabastro…
io riposerò alla vista del suo viso.
LA GRAZIA FEMMINILE
Da Liriche di Archiloco, Grecia, VII secolo a.C.
Aveva un ramo di mirto e gioiva
e un fiore bello di rosa
la chioma
copriva d’ombra gli omeri, le spalle.
DOLORE D’AMORE
Da Liriche di Archiloco, Grecia, VII secolo a.C.
Sono nella brama, misero,
senza fiato; dolori crudi (celeste volere)
le ossa mi trafiggono.
AMORE
Saffo, Grecia (612-580 a.C.)
Scuote amore il mio cuore
come vento nei monti si abbatte sulle querce.
Dolce madre,
non posso più tessere la tela;
desiderio di un giovane mi ha vinta
e la tenera Afrodite,
Fermati, o caro, rimani
dinnanzi a me,
rivela la grazia che è nel tuo sguardo.
PER UN TARDIVO AMORE
Ibico, Grecia, VI secolo a.C.
Nuovamente Eros
di sotto alle palpebre languido
mi guarda con i suoi occhi di mare:
con oscure dolcezze
mi spinge nelle reti di Cipride
inestricabili
Ora io trepido quando ella si avvicina,
come cavallo che uso alle vittorie
a tarda giovinezza, contro voglia,
tra carri veloci torna in gara.
INCANTESIMO D’AMORE
Da Inni dell’Atharvaveda, India, VI secolo a.C.
Come un albero la liana
da ogni lato attorno si avvolge,
così abbraccia tu me in modo che tu sia amorosa
di me e non mi sfugga.
Come l’aquila nel prendere il volo
le ali abbatte sulla terra,
così io abbatto il tuo animo
in modo che tu non mi sfugga.
Come al cielo e alla terra sempre
attorno gira il sole,
così io giro attorno al tuo animo,
in modo che tu sia amorosa con me e non mi sfugga.
LA COPPA
Meleagro, Grecia, I secolo a.C.
Rabbrividì la coppa di piacere
appena la toccò la fresca bocca
di Zenofila.
Oh lei beata! potessi io le labbra
di Zenofila avere sulle mie
e sentirla così e tutta di un fiato
bere la sua anima.
ODIO E AMO
Da Canti di Catullo (87-54 a.C.)
Io odio e amo; forse chiederai
come questo può essere. Non so,
ma sento che è così. Sento e ne soffro.
I BACI DI LESBIA
Da Canti di Catullo (87-54 a.C.)
Tu mi domandi, Lesbia, quanti baci
voglio da te: tanti quanto grande è il numero
delle sabbie di Libia lungo i lidi
di Cirene silfiosa nelle arsure
presso il tempio di Giove e sulla tomba
di Batto veneranda o quante mai
sono stelle nel mezzo della notte
che guardano i segreti degli amanti,
tanti sull’insaziabile mia bocca
voglio baci da te; tanti ne voglio
che i curiosi non possano contarli
né le cattive lingue maledirci.
BACI
Da Canti di Catullo (87-54 a.C.)
Dammi mille baci e poi cento
e poi altre mille, e ancora cento;
e di seguito ancora mille, e altri cento.
E poi quando ne avremo contati
migliaia e migliaia,
scompiglieremo il conto…
LA TUA VOCE
Paolo Silenziario, V secolo d.C.
Stavo per dirti addio, ma ho frenato
la voce e sono qui ancora con te.
Quanto l’odiosa notte di Acheronte
io temo la tua amara lontananza.
Come la tua luce è simile al giorno!
Ma il giorno è muto
e tu invece mi porti la tua voce,
più dolce di quella delle sirene.
Ad essa è legata ogni mia speranza.
QUANTO E’ GRANDE L’AMORE
Da Tanka di Okikaze, Giappone, X secolo
Vuoi sapere quant’è grande
il mio amore?
Conta le onde, ti prego,
che si inseguono nella baia.
LA LANCIA
Da Il collare della colomba di Ibnhazm, poeta arabo-spagnolo, XI secolo
Vorrei con una lancia aprire
il mio cuore, riporti in esso e poi
chiudere il mio petto,
perché tu rimanga in me e non dimori
in un altro, sino al giorno in cui
risorgeremo.
Così vivresti in me finché vivrò, e
poi resteresti nel mio cuore
anche quando esso avrà cessato di battere.
PENSIERO
Da Tanka di Fujiwara no Michitoshi, Giappone, XI secolo
Quando il sole sorgerà
io ti ricorderò,
tu, al tramonto,
dalla luna, ti prego
rivolgimi un pensiero.
LA PICCOLA CHIAVE
Anonimo tedesco, XII secolo
Tu sei mio, io son tua,
di ciò devi essere convinto.
Sei chiuso nel mio cuore,
perduta è la piccola chiave.
Tu dovrai sempre rimanervi dentro.
IL PRIMO GIORNO
Angelo Poliziano (1454-1494)
Il primo giorno che ti vidi mai,
e disposi d’amarti fedelmente,
se tu vai, io vo; sto se tu stai;
e quel che fai tu fo similmente:
io son contento, se tu letizia hai;
e se tu hai mal, ne son dolente;
se piangi, io piango; e se tu ridi, rido.
E questo me ‘l comanda Amor Cupido.
AMOR CHE MI SCALDAVA
Matteo Maria Boiardo (1434-1494)
Amor, che me scaldava al suo bel sole
nel dolce tempo de mia età fiorita,
a ripensare ancora oggi me invita
quel che allora mi piacque, ora mi dole.
Così raccolto ho ciò che ‘l pensier fole
meco parlava a l’amorosa vita,
quando, con voce or leta or sbigotita,
formava sospirando le parole.
Ora de amara fede e dolci inganni
l’alma mia consumata, non che lassa,
fuge sdegnosa il puerile errore.
BELLEZZA
Da Padiglione delle peonie di T’ang Hsien-tzu, Cina, XVI secolo
Guardandoti, io desidero ancora
di stringerti a me, e qui restare
finché saremo fusi in un essere solo.
Fragrante è la tua bellezza
come i petali rossi dopo la pioggia.
STAMANE ALL’ALBA
Nahabed Kuciag, Armenia, XVI secolo
Stamane all’alba cantano
uccelli di primavera.
O miei gentili uccelli,
dolce fra tutte è la voce
dell’usignolo. Canta amore
e mi ha colpito in mezzo al petto.
E piango.
DA QUALE TERRA
Nahabed Kuciag, Armenia, XVI secolo
Da quale terra sei venuta, donna,
e mi hai amato? Avevi fuoco
nelle mani, me l’hai versato in petto.
In oro hai cambiato il tuo amore,
l’hai fuso nel crogiolo del mio cuore,
ne hai fatto monili per trafiggermi il cuore.
INCONTRO D’AMORE
Nahabed Kuciag, Armenia, XVI secolo
Soffrivo l’esilio, come un pazzo
ramingo, e d’improvviso t’ho incontrata
senza averne speranza. Come un uomo
assetato che scopre fresca una fontana
vi tuffa il viso e beve
fino a placare la febbre.
AMORE ETERNO
Da Il Palazzo dell’eterna giovinezza di Hung Sheng, Cina, XVII secolo
Il nostro amore mai si spezzerà
il nostro amore durerà per sempre,
perché siamo come i fiori sotto
il chiaro di luna,
ombra e sostanza in un essere solo.
IL PAESE DOVE FIORISCONO I LIMONI
Da Ballate di J. Wofgang Goethe (1749-1832)
Conosci il paese dove il limone
è in fiore,
le arance d’oro sfavillano tra le foglie
scure,
dal cielo azzurro alita un vento mite,
il mirto è quieto e superbo è l’alloro?
Dimmi, lo conosci?
Laggiù, laggiù con te, vorrei andare
mia amata.
AD UN CUORE SPEZZATO
Emily Dickinson, Inghilterra, 1830-1886
Ad un cuore spezzato
nessun cuore si volga
se non quello che ha l’arduo privilegio
d’avere altrettanto sofferto.
LA PENA D’AMORE
Emily Dickinson, Inghilterra (1830-1886)
Dolce negromanzia!
Sapiente Mago,
insegnami tu l’arte
di istillar quella pena
che il chirurgo è incapace di lenire
né erba di pianure
sa guarire!
IL MIO CUORE
Da Tristano e Isotta di Wagner
Il mio cuore sul tuo cuore,
la mia bocca sulla tua,
un solo sospiro, un unico abbraccio…
Si smarrisce il mio sguardo
abbagliato dalla voluttà,
impallidisce il mondo
col suo intenso bagliore.
IL MAGICO VASO
Da Poesie di Brentano
Tu sei il magico vaso
che il mio spirito avvolge
e nel calice di spumante
compiuto è il mio destino.
Autore: Redazione
Messo on line in data: Gennaio 2006
Bibliografia:
A.A. V.V. – Poesia d’amore dal X secolo avanti Cristo ai tempi moderni, a cura di Guglielmo Petroni; tre volumi, Casini Editore, Bologna, 1968.
A.A. V.V. – Le più belle frasi d’amore dei più grandi poeti in sei lingue, a cura di Matteo Graner, De Vecchi Editore, Milano, 1990.
Dickinson Emily – Tutte le poesie, Edizioni Mondadori, Collana “I Meridiani”, Milano, 1997.