POESIE di Giovanni Corbetta
PASSATO
Sogna il passato nelle nostre vene
e dal fango germogliano ricordi,
dal suolo fradicio esalano fantasmi
che si trascinano come cani alla catena,
la terra ci stringe in un abbraccio soffocante;
schiere di ombre ballano nel vento
e scrutano con occhi senza vita
sentieri antichi annegati nell’oblio,
odio e mestizia si appiccicano alle zolle
e sono putride foglie marcescenti
che come un morbo s’infiltrano nell’anima;
tracciamo segni e incantesimi nell’aria
per allentare la stretta del destino
ma siamo tutti sul punto di svanire,
la carne è ombra e l’ombra un breve soffio
e un cieco impulso ci spinge a ritornare,
a volte il tempo si squarcia e si ode un pianto;
vana la gloria vano il desiderio
vano il potere vana la ricchezza,
solo nei boschi nel fiume e dentro i solchi
qualcosa di noi ancora sopravvive,
queste montagne sono il nostro tempio
e ci è custode la lieve onda del lago.
FORZA
Nell’intimo del cuore
c’è il seme della notte
e dentro a ciechi occhi
si spengono le stelle,
il lupo della luna
ha già inghiottito il sole
e rinnegare il padre
è il trionfo della forza;
dentro al turbine del caos
la morte quale bussola
ed indica il potere
di strappare il cielo,
nell’ebbrezza che s’impenna
si sgomenta l’anima,
la parola ammutolisce
ma la spada in alto sfolgora;
e ribolle il sangue
in brividi di rabbia,
la serpe del dolore
paralizza il braccio,
io scorgo nelle viscere
il groviglio del destino,
ci sono metamorfosi
che spalancano l’eterno;
e balbetto infine
travolto dalle lacrime
e rintocchi oscuri
mi risuonano nel petto,
solo la vertigine
misura il nostro essere,
noi che siamo senza dio
in noi fiorisce il mondo.
CADERE
Nel rombo della nascita
il mondo che singhiozza,
la luce come spada
rovente sulle palpebre
ed io voglio cadere
dentro la mia cenere,
solo ossa consumate
nell’eclissi della carne;
nel rombo della nascita
il cielo che ci soffoca,
il vuoto del deserto
inghiotte la tue lacrime
ed io voglio crollare
come un albero abbattuto,
con le radici al vento
e il saluto delle rondini;
nel rombo della nascita
fuoco e ghiaccio sulla pelle,
il rimpianto si allontana
ed il giorno morde il corpo,
ed io voglio dormire
nel giardino del silenzio,
in un’oscura culla
mai toccata dalla luce;
ed io voglio sfiorire
nell’eterno del tramonto
come rosa che abbandona
il suo profumo al cielo.
SPADA INFUOCATA
Prendi il mio cuore,
angelo del fuoco,
affonda la lama
e cela la pietà,
stringi il rubino
del sole
nel tuo palmo,
verrà la notte
ed ogni cosa svanirà;
chiama il mio nome,
anima guerriera,
amore mio
trascinami con te,
dentro ai tuoi occhi
è scritto il mio destino
e nel tuo abbraccio
chinerò il capo
e piangerò;
alta è la spada
e taglia il cielo e l’ora,
dentro ai tuoi baci
respira il mio domani,
alza la coppa
dentro le tue mani,
l’avvicino alla bocca
e la berrò;
afferra il mio cuore,
angelo del fuoco,
scocca una freccia
ed io la cercherò,
accendi la torcia
alla luce delle stelle,
prendi il sentiero
ed io ti seguirò;
balza a cavallo,
amore mio,
respira il vento,
chiudi il cerchio del tempo
con la frusta,
solleva il velo della notte
col sorriso,
s’impiglia la luna
tra i tuoi capelli
e danzerà;
per boschi e valli
e laghi e fiumi
e poi pianure
stringi forte la mia mano
e canterò,
sulle mie labbra
la canzone del trionfo,
tu sarai mia
ed io per sempre
tuo sarò.
VITTIME
Gemono le vittime
nell’insulto della luce,
l’inganno della vita
fugge dallo sguardo,
io nascondo gli occhi
per viltà o vergogna,
chiamatemi codardo
e striscerò nell’ombra;
prede e predatori
affondano nel tempo,
nell’istante della fine
un abbraccio che li stringe,
copro il sole con un velo
e invoco il buio e la notte,
il fumo dei camini
che odora d’ossa e carne;
e un’anima guerriera
cavalca tra le epoche,
sputa il suo disprezzo
su carnefici e aguzzini,
nel cuore di noi tutti
c’è un vuoto arroventato,
nel sangue ci immergiamo
per spegnere la sete;
il bacio del silenzio
placa questa furia,
il bacio del silenzio
accompagna il mio congedo,
nel vuoto della sera
sventola uno straccio,
non bandiera non stendardo
il suo colore è NERO.
Autore: Giovanni Corbetta
Messo on line in data: Febbraio 2008