I TAROCCHI MOTIVAZIONALI (QUARTA PARTE) di Carlo De Rossi
L’Imperatrice e l’Imperatore
“Quanto più grande il potere, tanto più pericoloso l’abuso.”
(Edmund Burke)
“Quale parte di te vorresti dare alla luce?”, ci chiede l’Imperatrice, intenta a far nascere in noi un nuovo sistema di consapevolezze. Grazie a un’osservazione imparziale, ci permette di prendere contatto con i nostri sensi, come se ci specchiassimo in una madre benevola, pronta ad accoglierci. Non è un caso che i due Arcani, Imperatore ed Imperatrice, siano stati messi vicini. Rappresentano l’autorità, le istanze genitoriali. Il percorso iniziatico dei Tarocchi inizia da qui, dal confronto con il nostro passato.
Nell’immagine a lato,
L’Imperatrice dei Tarocchi di Wirth
Secondo Freud (1921), l’ideale dell’Io è un’istanza risultante dalla convergenza del narcisismo (idealizzazione dell’Io) con l’identificazione con i genitori, i loro surrogati, gli ideali collettivi. Dal tipo di impronta e di attaccamento (sicuro, insicuro-evitante, insicuro-ambivalente, insicuro-disorganizzato) riusciamo a comprendere come funzioniamo. Se le nostre basi non sono state sicure, rischiamo di farci del male, di gestire il potere in modo squilibrato. John Bowlby sosteneva che l’ attaccamento fosse parte integrante del comportamento umano dalla culla alla tomba (1982) e che fosse predittivo del tipo di personalità che si svilupperà in futuro. Senza addentrarci nelle varie teorie psicologiche, proviamo a metterci di fronte alla coppia imperiale e proviamo a immaginarci un dialogo tra noi e loro, come fossero i nostri genitori. Sono presenti dei blocchi nella comunicazione? Quali sono le caratteristiche della madre e del padre che il consultante ha fatto sue?
La sicurezza interiore e il senso di autostima richiedono la capacità di integrare due bisogni: il bisogno di autorealizzazione (essere se stessi) e il bisogno di appartenenza. Solo se il consultante avrà introiettato le due figure in modo “sano” saprà organizzare i propri comportamenti in relazione al contesto sociale.
«Nella ricerca di un adattamento creativo all’altro, o a un ambiente non sempre favorevole, l’individuo trova modalità di contatto e di relazione con le proprie figure di attaccamento sia soddisfacenti che insoddisfacenti […]. Soddisfacenti allorquando l’individuo le realizza in modo flessibile, mediando in modo costruttivo fra i propri e altrui bisogni […]. Le modalità possono prendere una forma rigida, a volte cronicizzata, per essere più rispondenti al contesto» (Maria Menditto, Realizzazione di sé e sicurezza interiore)
Si deve a C.G. Jung, già agli inizi del Novecento, la prima fondamentale intuizione che la psiche umana presentasse componenti maschili e femminili a prescindere dal sesso, e che ogni identità personale fosse il risultato dell’integrazione (o della non integrazione) di queste due spinte. La lunga digressione psicologica risulta fondamentale per affrontare il percorso di autoconoscenza proposto dai Tarocchi, al di là di sterili previsioni circa il futuro. Il futuro, in questo caso, diventa quindi il prodotto di un lavoro su di sé nel qui e ora.
Nell’immagine a lato,
L’Imperatore dei Tarocchi di Wirth
Se non siamo consapevoli delle nostre origini, del rapporto con i nostri padri, del tipo di relazione primaria che abbiamo sperimentato, risulta difficile “divinare” (ossia, come suggerito da Campbell, & Roberts nel 1987, Comunicare con il proprio Dio). Il consultante, spesso, è refrattario all’idea che le carte lo “leggano”; preferisce che esse lo prendano per mano come un bambino e gli rivelino ciò che il futuro ha in serbo per lui. Le diversità tra i due stili di lettura sono evidenti, sebbene la tarologia sia ancora un sistema di analisi da approfondire. Essa, in definitiva, lascia la libertà di scelta a chi decide di affrontare un percorso di miglioramento personale e offre spunti interessanti per direzionare il proprio comportamento.
Di seguito, uno schema esemplificativo che intende chiarire il ruolo dei Tarocchi nella crescita personale:
Analizziamo adesso i significati che hanno attribuito alle due carte:
IMPERATRICE IMPERATORE
Creatività Autorità
Affermazione di sé Potere
Ambizione Fermezza
Responsabilità Forza
Fecondità Stabilità
Proviamo a capire quali delle definizioni ci appartengono e, successivamente, proviamo ad estrarre una carta sotto la coppia regale (lo farò io per voi, con i Tarocchi di Marsiglia):
sotto l’Imperatrice, Il diavoletto potrebbe suggerire una perturbazione in merito alla personale evoluzione: siamo creativamente bloccati, forse, o vittime di un’illusione.
Ricordate la domanda iniziale?
Ebbene, la parte di noi che vorremmo dare alla luce potrebbe avere a che fare con il carisma. Probabilmente dobbiamo mostrare i denti, essere più assertivi e non dipendere da altri per realizzare ciò che abbiamo in mente.
L’Appeso sotto all’Imperatore è associato al sacrificio.
La nostra parte maschile, forse dominante o troppo autoritaria, necessita di una revisione. E’ opportuno mitigare quegli aspetti che ci allontanano dagli altri, cominciando con l’accettazione di ciò che non possiamo controllare. Naturalmente mi limito a brevi esempi, dando per scontato un minimo di conoscenza del significato dei Tarocchi (come già accennato, non amo dare alla carta definizioni univoche).
Autore: Carlo De Rossi
Messo on line in data: Giugno 2019